Per iniziare a capire cos’è la vera sostenibilità, secondo Guido D’Amico, basterebbe guardare una puntata di “4 Hotel”. Al presidente di Confimprese Frosinone, per slogan «imprese del commercio moderno», viene in mente il programma condotto dallo chef Bruno Barbieri nell’altra veste di esperto di hotellerie: il settore alberghiero e ricettivo.

Nella sfida televisiva tra quattro albergatori, tutti della stessa parte d’Italia, non vengono valutati solo location, servizi, prezzi e qualità della colazione. Barbieri, ospite di uno alla volta con gli altri tre concorrenti, non si limita a passare il dito per trovare la polvere. Ormai valuta anche la sostenibilità dell’albergo: dalla fornitura di oggetti in plastica in versione die hard, dura a morire, fino allo spreco di energia, gas e acqua durante il soggiorno.

Ora Confimprese vuole fare alla Barbieri con il comparto di Frosinone e Latina, che qualcuno azzarderebbe a chiamare “del Basso Lazio”.

Presenta un progetto innovativo, “Verso un nuovo turismo sostenibile, che si concluderà con la selezione e certificazione delle aziende sensibili alla sostenibilità. «Nel programma cult “4 Hotel” – argomenta il presidente D’Amico – il conduttore Barbieri, nelle decisioni che matura, fa molta leva sulla sostenibilità: presenza o meno di bicchieri di plastica nelle camere come di altri materiali più o meno impattanti a livello ambientale. Sta ormai diventando Cultura nel sistema turistico italiano e internazionale, ma probabilmente non sono state considerate con sufficiente attenzione. Sono piccole e grandi accortezze che fanno la differenza».

Sensibilizzazione alla sostenibilità

Un tavolo di Confimprese Italia

Confimprese Frosinone, pertanto, lancia un progetto in collaborazione con la Camera di Commercio di Frosinone e Latina. «Mira – spiegano i promotori – a sensibilizzare e supportare le imprese operanti nel settore turistico affinché adottino pratiche più sostenibili, migliorando così le condizioni ambientali locali».

È un appello lanciato a start up e micro, piccole e medie imprese del settore turistico e di tutto il suo indotto: ristorazione e trasporti, «considerando – accentuano – il loro impegno verso la sostenibilità». Le fasi saranno sei: coinvolgimento delle imprese, pianificazione degli incontri, selezione di esperti in materia ambientale, collaborazioni con scuole e altri enti, implementazione delle attività proposte e raccolta di dati e informazioni.

Oltre che nei capoluoghi del Basso Lazio, Frosinone e Latina, si terranno incontri con imprenditori e tecnici in gettonate località turistiche: prossimamente Fiuggi, città ciociara delle terme; poi, lungo il litorale pontino, Gaeta e Formia; infine, tra varie ed eventuali, anche la Valle di Comino, patrimonio verde del Frusinate vicino al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.  

Verso un turismo sostenibile

Frosinone tra scarsità e sostenibilità

Marketing territoriale, informazioni via social media e newsletter, convegni con professionisti nella sfera delle certificazioni ambientali. Non tutti sanno come ottenere la certificazione “green”.

Pertanto, aggiungono, «saranno organizzati incontri con esperti nel campo delle certificazioni ambientali per far conoscere alle imprese del settore turistico le opportunità di ottenere una certificazione “green”, garanzia di sostenibilità e fattore sempre più importante nella scelta dei viaggiatori attenti all’ambiente».

È un progetto che vuole dare un contributo allo sviluppo economico e sociale senza andare a discapito di ambiente e patrimonio culturale. «Siamo fiduciosi che, grazie alla collaborazione tra imprese, istituzioni e comunità locali – esternano gli organizzatori – possiamo costruire un futuro turistico più sostenibile e responsabile per la provincia di Latina e Frosinone».

Prodotti turistici sostenibili

Reception di hotel © Dmitry Kalinovsky | Dreamstime.com

Gli operatori del settore turistico «avranno l’opportunità di condividere e ampliare le proprie conoscenze riguardo alle pratiche sostenibili nel turismo – spronano dalla sezione interprovinciale di Confimprese -. Le opinioni e le idee emerse durante questi incontri verranno raccolte in un documento che costituirà le linee guida per le nuove politiche da adottare».

Al contempo si promuove la collaborazione tra imprese: «Bisogna migliorare la qualità dell’offerta ecoturistica e supportare la produzione di nuovi prodotti turistici sostenibili – esorta l’associazione imprenditoriale – Un tavolo del turismo verrà costituito per discutere e mettere a sistema le diverse possibilità di creazione o riqualificazione di prodotti ecoturistici».

Piccoli e grandi accortezze

Foto: Tom Page © Creative Commons Attribution
Presidente D’Amico, non c’è ancora sostenibilità nel Basso Lazio?

«Non la vedo ancora, purtroppo. Il nostro è un progetto di sensibilizzazione dell’intero comparto turistico verso un’offerta quanto più sostenibile.  È già nelle corde dei diretti interessati ma è meglio ricordare sempre che la sostenibilità aumenta le possibilità e la competitività dell’imprenditore nelle province di Frosinone e Latina rispetto alle stesse offerte proposte nel resto d’Italia».

Secondo lei, che cos’è la sostenibilità?

«È per esempio ridurre al minimo l’uso della plastica e controllare i consumi energetici e di altro tipo. Con una corretta educazione, alla luce dell’impatto con energia elettrica, gas e quant’altro, si fa risparmiare tantissimo ma soprattutto si fa un favore all’ambiente. Sostenibilità è anche far maturare all’interno delle aziende una serie di iniziative che evitino gli sprechi alimentari e non solo».

«Si prenda esempio dalle Alpi»

Il Monte Bianco (Foto © IchnusaPapers)
Altri esempi che le vengono in mente?

«Sostenibilità è anche rendere l’offerta alberghiera e i servizi turistici il più fruibili possibile per le persone che hanno meno mezzi e possibilità. Ma anche l’utilizzo di detersivi che contengano più prodotti naturali e meno prodotti chimici. Questo vuol dire sostenibilità appieno, vogliamo sensibilizzare ad attenzionare piccole e grandi problematiche».  

Si deve continuare a sostenere il turismo mordi-e-fuggi?

«Impatta poco economicamente, ma va comunque sostenuto perché, quantitativamente parlando, sono numeri importanti. In generale, però, il turismo sostenibile resta molto concettuale e poco praticato. Nel Basso Lazio non vedo ancora eccellenze, eccezion fatta per alcuni esperimenti fatti da molti ma ben lontani dall’eccellenza. Ci sono precursori, ma non sono ancora questioni conclamate».

Qual è l’esempio da seguire?

«Il modello di hotel e strutture alpini è qualcosa che ha a che fare molto con la sostenibilità. Anche di alcune località di mare, ma soprattutto quello delle Alpi. È una Cultura di cui bisogna appropriarsi, una Cultura nuova che dobbiamo fare nostra. Ci saranno momenti di informazione, prossimamente a Fiuggi e poi anche a Formia, Gaeta, Latina e Frosinone. Abbiamo previsto un evento anche nella Valle di Comino e ne fisseremo altri in base alle sollecitazioni che riceveremo».

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