Giù in fondo: tra quelli che guadagnano pochissimo, insieme ai più poveri in Italia. La provincia di Frosinone si colloca agli ultimi 10 posti nella graduatoria sui redditi pro capite è in  99ma posizione su 107 province.

La fonte è di quelle particolarmente qualificate. A fornire i numeri è il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne: un’autorità nel settore, unanimemente riconosciuto come il fulcro dell’informazione economica del Sistema camerale. Opera attraverso ricerche ed analisi sulle policy in collaborazione con le altre strutture delle Camere di Commercio italiane.

COSA DICE IL RAPPORTO

L’analisi è stata condotta dal Tagliacarne in collaborazione con Unioncamere: è relativa al reddito disponibile al 2022 delle famiglie consumatrici. Calcola la capacità di spesa della popolazione residente in Italia.

L’analisi del reddito disponibile a prezzi correnti restituisce l’immagine di un Paese meno diseguale rispetto alla geografia del Pil. Cioè non segue la mappa della ricchezza tracciata dal sistema industriale ed economico. Sembra che la nostra economia si stia articolando secondo direttrici che in tanti casi saltano la tradizionale dicotomia Nord – Sud.

L’analisi concreta dei numeri dice poi che c’è una forbice molto ampia in termini di capacità di spesa. Ad allargarla ha inciso il processo inflattivo che ha colpito più il Mezzogiorno del resto d’Italia.

TOP E FLOP

Con 32mila e 855 euro a testa è Milano al top della graduatoria delle province per reddito pro-capite disponibile delle famiglie. È seguita da Bolzano (27mila 966 euro) e da MonzaBrianza (27mila 520 euro).

Lo studio tiene conto poi della crescita del reddito disponibile delle famiglie rispetto al periodo pre-Covid. Cosa vuol dire? Che il Tagliacarne ha esaminato anche se la mappa del reddito delle famiglie è cambiata da prima a dopo l’ondata di pandemia. La risposta è si: è Caserta a salire prima sul podio con +14,2% tra il 2019 e il 2022, “tallonata” da La Spezia (+13,8%) e Potenza (+13,1%).

Sono tutte del Sud le regioni che presentano gli incrementi del reddito delle famiglie più consistenti tra il 2019 e il 2022 a prezzi correnti. A guidare la classifica è la Basilicata con una crescita del 12,3%, seguita da Puglia e Sardegna (entrambe +10,4%). Mentre le meno performanti si trovano, invece, al Centro-Nord, con la Valle d’Aosta che si rivela la regione che si muove a passo più lento (+3,5%), seguita dalla Toscana (+5,6%) e dalle Marche (+6,8%).

LA GRADUATORIA PROVINCIALE

Anche la graduatoria provinciale vede la presenza di ben sei province meridionali tra le prime dieci per variazioni di reddito registrate nel 2022 rispetto al pre-Covid. Dopo Caserta (+14,2%), La Spezia (+13,8%) e Potenza (+13,1%) che conquistano il “medagliere”, troviamo Lecce e Trieste (+12,5%), Sud Sardegna (+11,9%), Latina (+11,8%), Enna (+11,4%), Grosseto (+11,3%) e Oristano (+11,2%).

Nelle ultime posizioni per tassi di crescita evidenziati, particolarmente critico è il dato di Prato che mostra un incremento di appena 0,3% nei quattro anni analizzati. Ma andamenti contenuti si registrano anche a Firenze (+1,4%), Fermo (+2,8%), Novara (+3,1%), Sondrio e Aosta (entrambe +3,5%).

LA CIOCIARIA IN FONDO

Nella speciale classifica del reddito disponibile delle famiglie italiane nel 2022, elaborata dall’Istituto Tagliacarne e Unioncamere la provincia di Frosinone si colloca agli ultimi 10 posti in Italia: è in  99ma posizione su 107 province. Sta lì con un reddito pro-capite nel 2019 di 12mila 840,63 euro e di 14mil 593,34 euro nel 2022. Con un incremento di appena 1.753 € nel periodo.

Peggio di Frosinone, stanno solo a Vibo Valentia, Reggio Calabria, Crotone, Benevento, Foggia, Agrigento, Caserta, Enna.

La Ciociaria è anche l’ultimo territorio del Lazio. Prima ci sono, in fase crescente, Rieti, Viterbo, Latina e Roma che è al vertice regionale. 

(Foto di copertina © DepositPhotos.com).

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