I Porti del litorale laziale si alleano con il Centro Agroalimentare di Roma per affrontare con più energie le sfide commerciali del Mediterraneo. A Civitavecchia il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno centrosettentrionale (Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta), Francesco Maria Di Majo e il presidente del Car Valter Giammaria, con il dg del Car Fabio Massimo Pallottini, hanno firmato il protocollo d’intesa “PortunusPorti e Mercati di Roma insieme nel Mediterraneo“.

L’ accordo che prevede nuove opportunità di sviluppo infrastrutturale e affermazione internazionale. Un patto con cui i due enti progettano le attività comuni di una grande piattaforma integrata di servizi avanzati per esportare il Made in Italy. E per internazionalizzare le produzioni e i territori del Lazio.

Sostegno è stato assicurato anche dal numero uno di Arsial Antonio Rosati.

IL QUADRO NEL MEDITERRANEO

Con il raddoppio di Suez e l’acquisto del Pireo da parte di un gruppo cinese, il Mediterraneo è tornato sempre più centrale negli scenari commerciali.

L’obiettivo da raggiungere:  un aumento degli scambi commerciali internazionali di ortofrutta e l’export dei prodotti freschi laziali (e non solo), il miglioramento dell’efficienza logistica, la concentrazione delle operazioni di import-export degli operatori grossisti e dei produttori, l’aumento così del ruolo del centro agroalimentare di Roma e del sistema portuale laziale all’interno del bacino mediterraneo.

Allo stesso tempo si punta a creare una piattaforma integrata con servizi avanzati volti all’internazionalizzazione

A breve, inoltre, la nuova alleanza definirà rapporti commerciali con i porti e i mercati di Barcellona, sull’asse tra Civitavecchia e la città spagnola.

Non è un caso che alla firma fossero presenti Paul Kyprianou, responsabile relazioni esterne del gruppo marittimo Grimaldi Lines, l’ambasciatore del Marocco in Italia ed un delegato dell’ambasciata egiziana.

 

LE PARTITE DI PORTUNUS

Le ‘partite’ di ‘Portunus‘ sono molteplici. Dai flussi di merci alle esportazioni e importazioni agroalimentari. Per non parlare delle risorse fiscali garantite al Lazio dall’Iva regionale sulle importazioni. Ma anche la competitività delle aziende del Car rispetto ai rifornimenti alimentari delle navi croceristiche, lo sviluppo industriale delle aree retroportuali di Civitavecchia. E le iniziative condivise di concentrazione delle attività di scarico merci nei porti laziali.

Poi i progetti di riduzione degli impatti ambientali, attività comuni di internazionalizzazione, progettazione di nuove rotte navali, corsie protette per i collegamenti su strada tra Agromercato e Porto.

Insieme, dirigenti e tecnici dei due enti effettueranno studi di fattibilità relativi all’eventuale creazione di una Borsa Merci. ‘Porti e Mercati di Roma’ si faranno sentire infine sulle politiche nazionali di infrastrutturazione viaria. E sulle relazioni con le concessionarie autostradali.

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