La trattativa è appesa ad un filo. Saranno i commercialisti, gli avvocati ed i consulenti delle due parti a lavorare durante la notte e le intere giornate di sabato e domenica per verificare se sia possibile chiudere l’operazione di salvataggio della Ideal Standard di Roccasecca.

LA TRATTATIVA

In serata sono emersi alcuni contrattempi. Che costringeranno agli straordinari sia gli sherpa di Ideal Standard International e sia quelli del gruppo che fa capo all’imprenditore Francesco Borgomeo. È l’uomo che ha guidato l’operazione di recupero e rilancio della ex Ceramiche Marazzi di Anagni: in due anni lì ha assunto tutti gli ex dipendenti ed oggi lavora su tre turni al 100% delle potenzialità produttive.

A Roccasecca vorrebbe fare un’operazione simile, appoggiato da due soci finanziari: un fondo d’investimento inglese ed uno italiano. Che nella pancia hanno capitali ben più grossi di quelli che alcuni anni fa hanno consentito il recupero dell’impianto di Anagni.

Il piano presentato da Borgomeo al Ministero prevede la totale trasformazione dello stabilimento di Roccasecca per adattarlo alla nuova produzione: via le ceramiche sanitarie (condizione richiesta dagli americani), dentro i sanpietrini presentati in anteprima al Cersaie di Bologna la scorsa primavera. È la fiera internazionale della ceramica, lì si presentano tutte le novità. Come il gres che ha consentito di rilanciare Anagni: fino a 4 centimetri di spessore, in pratica ci possono passare sopra i camion con il rimorchio carico. A cosa servono? È possibile lastricarci le strade. In paesi come quelli del Medio Oriente, dove l’asfalto tende a sciogliersi con le alte temperature, quei lastroni sono una svolta.

Al Cersaie è stato presentato anche il sanpietrino che ora dovrebbe essere realizzato a Roccasecca: impasto ceramico, formula segreta, resistenza e grip per i pneumatici ben maggiori di quelli garantiti dai selci tradizionali. Il mercato ha dimostrato di apprezzare. C’è la possibilità di produrre. E tanto. Per tutto il mondo.

Sono proprio i lavoratori e la loro esperienza nella lavorazione delle ceramiche ad interessare Borgomeo. Che sul capitale umano ha costruito la sua impresa ad Anagni. E altrettanto vorrebbe fare a Roccasecca.

Il piano prevede la costituzione di una NewCo nella quale trasferire il personale, avviare la trasformazione dello stabilimento e completarla prima della fine del 2018 in modo da avviare subito la produzione con l’inizio del nuovo anno.

Quanti dipendenti è disposto a salvare? Tutti. Il piano industriale prevede la loro riassunzione, a scaglioni, entro un massimo di due anni.

Prima però bisogna firmare. Nella serata di venerdì la situazione si è complicata all’improvviso. Costringendo i consulenti a fare gli straordinari. Non finiranno prima dell’alba di lunedì.

L’impressione? È che Ideal sia pronta a vendere. E che Borgomeo con i suoi soci siano pronti a comprare. Ma entrambi hanno alle spalle dei fondi d’investimento: che spaccano il centesimo, in quanto devono renderne conto agli investitori.

LO SCONTRO CON IL MINISTRO

Ideal Standard è stata al centro del nuovo scontro politico avvenuto in serata tra il ministro Carlo Calenda ed il leader della Lega Matteo Salvini.

Per il titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, «Matteo Salvini  dovrebbe fare le sue ”scuse” agli operai dell’Ideal Standard di Roccasecca».

Il ministro lo ha detto rispondendo alle dichiarazioni del segretario del Carroccio. Matteo Salvini nei giorni scorsi è stato a Roccasecca ed ha promesso agli operai «di ‘rompere le balle’ al ministero» Poi però, gli ha ricordato oggi Carlo Calenda, se n’è dimenticato «Solo due giorni fa dopo che ho  sollevato la questione ha provato a mettere una toppa facendo una  tardiva telefonata all’azienda».

Allo stesso modo, prosegue il ministro, «Salvini ha dichiarato  pubblicamente di aver presentato un’interrogazione di cui non vi è  traccia». Tutto questo, ricorda Carlo Calenda, mentre al ministero «si  tenevano e si tengono numerosi incontri tra azienda e potenziale  investitore. In molti Paesi un capo partito scoperto a mentire due  volte su una situazione così drammatica come quella di una crisi  industriale si ritirerebbe in buon ordine, qui ci accontenteremmo  delle scuse di Salvini agli operai di Ideal Standard».

Quanto al lavoro del ministero, Calenda ricorda che «al Mise abbiamo  162 tavoli di crisi attivi e negli ultimi 18 mesi ne abbiamo chiusi 73 salvaguardando 98.000 posti di lavoro. Si tratta di un lavoro  serio e complesso portato avanti da un gruppo di professionisti  qualificato e di grande esperienza», sottolinea il ministro.

«Un  concetto estraneo a Salvini che non ha mai lavorato un giorno fuori  dalla politica e che è uno dei recordman per assenze del Parlamento  europeo dove pure riceve un lauto stipendio di 20.000 euro al mese» conclude il ministro.

L’INNESCO DEL RUSPA

Ad innescare la reazione del ministro erano state le dichiarazioni fatte il giornata da Matteo Salvini a ‘Carta Bianca’ su Rai3.

«Al ministero dello Sviluppo la gente  chiacchiera, io qualche problema provo a risolverlo» ha detto, replicando al ministro Carlo  Calenda che lo aveva accusato di strumentalizzare la vertenza Ideal  Standard.

Matteo Salvini ha dovuto ammettere che nonostante l’impegno preso con i lavoratori di Roccasecca non ha chiamato il Ministero dello Sviluppo Economico.

«Non l’ho chiamato -ha aggiunto- perchè al ministero sono  specializzati ad aprire tavoli senza chiuderli, ho chiamato  direttamente la proprietà dell’azienda. Spero si risolverà entro la  prossima settimana, stiamo lavorando per garantire la continuità dei  posti di lavoro e per il subentro di un nuovo imprenditore».

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