Il Consorzio industriale del Lazio l’ha incaricata oltre un anno fa di riportare decoro, pulizia e sicurezza in un’area industriale da tempo degradata, inquinata e abbandonata a sé stessa. Con il Comune di Pontinia, dopo una serie di incontri con i portatori d’interesse, aveva inviato una missiva ad oltre quaranta aziende per comunicare la novità. Ora in Sala Consiliare c’è stata finalmente una riunione: in cui il sindaco Eligio Tombolillo e Marco Delle Cese (già presidente del Consorzio industriale di Cassino e Lazio Meridionale) hanno fatto il punto della situazione. Per migliorare ancor più un servizio mai visto prima.

C’è finalmente un regolare servizio di manutenzione dell’agglomerato industriale di Mazzocchio. Lo gestisce la Roma & Pontos Consulting: società controllata dal Consorzio Roma-Latina ancor prima che nascesse il mega ente consortile regionale che lo ha assorbito.

Si occupa della gestione di strade, taglio del verde e raccolta di rifiuti, sorveglianza di notte e nei giorni festivi, nonché dell’allaccio delle imprese al noto acquedotto. Il tutto in un’area produttiva per decenni contraddistinta da inquinamento del suolo e delle acque. È l’area che si sviluppa ai confini con Priverno e Sonnino. Consorzio, Comune e aziende hanno costruito in questi mesi una sintonia: ora si godono il cambio di marcia nell’area industriale di Pontinia.

Prima niente manutenzioni

Il sindaco Eligio Tombolillo

«Prima della gestione delle infrastrutture da parte di Rpc – tagliano col passato – l‘agglomerato industriale di Mazzocchio era privo di manutenzioni del verde e della raccolta dei rifiuti. Questo determinava evidenti problemi alle aziende e dei residenti della zona». È lo stesso scenario che ha conosciuto nel sud del Lazio l’area industriale del Cassinate: zero manutenzioni, l’asse attrezzato che è collegamento diretto tra il Casello autostradale della Milano – Napoli e lo stabilimento Stellantis era segnato da buche enormi al punto da renderlo più simile ad un percorso di guerra che al vialone d’ingresso al principale polo metalmeccanico dell’Italia centrale. Far venire i visitatori a Cassino Plant era un imbarazzo, i fornitori minacciavano di fare causa: le buche rovinavano i delicatissimi componenti che invece dovevano incastrarsi alla perfezione.

La stessa cura che ha trasformato il Cosilam è stata avviata sull’area industriale Roma – Latina. È lo stesso asse attrezzato in cui sorge quello che fu l’impianto idrovoro più grande della bonifica del Ventennio. Oggi, mentre l’estrema siccità si accompagna alle inondazioni, l’idrovora di Mazzocchio è sfruttata dal Consorzio di bonifica dell’Agro-pontino per salvaguardare e irrigare i campi nelle ampie zone agricole circostanti.

È la stessa fetta di terra, quasi cinquecento ettari di cui metà a superficie industriali, in cui insistono anche gli impianti di compostaggio Sep e Sogerit. Sono stati sequestrati e affidati all’amministrazione giudiziaria dal giugno 2019, in attesa dello svolgimento del processo “Smoking fields” per traffico illecito di rifiuti.

La terra del non compostaggio

Le idrovore del Consorzio di Bonifica di Mazzocchio

Comuni e Comitati interessati sono tornati sulle barricate dall’estate scorsa dopo il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione Lazio. Ossia l’autorizzazione all’attività di compostaggio industriale: la trasformazione di rifiuti organici e scarti agricoli in terriccio fertilizzante. «È chiuso e a un passo dal fallimento», hanno tuonato gli attivisti che si battono da vent’anni contro i malfunzionamenti della Sep.     

Il Comitato di Mazzocchio, tra gli altri, preferirebbe di gran lunga un biodigestore anaerobico per la produzione di gas naturale. Sempre partendo dai rifiuti, ma in un potenziale area vasta del Basso Lazio in cui gli ultrambientalisti non digeriscono affatto il biogas.

«Il futuro è rappresentato dall’economia circolare – attesta l’associazione presieduta da Luigi Cellini -. Occorre puntare su impianti di riciclo di rifiuti che producano energia e riducano al massimo gli scarti. Insomma tutto quello che non si è fatto negli ultimi decenni a Mazzocchio dove si continua a investire su un impianto vetusto».

«Biogas invece del compost»

E poi ancora: «Non riesce nemmeno a produrre compost e quando lo fa è grazie a rifiuti provenienti anche da Campania e Sicilia – argomenta il Comitato di Mazzocchio -. Puntare sul biogas per lavorare la frazione organica e sulle compostiere di comunità nelle frazioni a vocazione agricola è invece la scelta più logica. Meno chilometri per i rifiuti trasportati e soprattutto produzione di un bene di cui l’Italia è fin troppo carente».

In attesa di rivoluzioni circolari, si traccia un bilancio annuale del primo servizio di manutenzione e gestione razionalizzata delle infrastrutture consortili ricadenti nell’area industriale di Mazzocchio. Fa parte dell’area interprovinciale di Roma e Latina, inglobata nel più esteso Consorzio industriale d’Italia.

Tanto è stato fatto e tanto altro si vuole fare in una zona industriale che comprende decine di aziende, ma anche strade, parcheggi e fasce di rispetto estesi per oltre 135 ettari. Ma anche più di 25 ettari di aree verdi.

«E ora i fondi del Pnrr

Marco Delle Cese (Foto © AG IchnusaPapers)

Ormai è tutto gestito da Roma & Pontos Consulting, che dalla fine del 2016 svolge attività e servizi per conto del Consorzio del Lazio: gestione di infrastrutture, ma anche attestazione dei requisiti normativi per realizzazione, trasformazione, trasferimento e cessazione delle attività di impresa.  

Lo fa in uno dei sette agglomerati industriali che coprono il territorio da Castel Romano fino al distretto di Mazzocchio. Gestisce anche i servizi nel polo di Castel Romano, facendo parlare fatti e bilancio. L’obiettivo resta quella fissato nella missiva inviata il primo settembre dell’anno scorso a tutti gli imprenditori che investono su quell’area industriale. Porta anche la firma di Eligio Tombolillo, Sindaco di Pontinia, oltre all’imprimatur del Consorzio regionale.

«L’obiettivo della nuova gestione è principalmente quello di ridare decoro ad una importante e vasta area industriale della nostra provincia – concordano Comune e Consorzio -. Nei prossimi mesi, anche grazie ai fondi del Pnrr, importanti progetti andranno ad arricchire e ad ammodernare l’intero agglomerato».        

Exit mobile version