Il vincolo paesaggistico posto dal Ministero per i Beni Culturali su Santa Palomba mette a serio rischio lo sviluppo del polo logistico e dell’area di Pomezia, un distretto produttivo-economico specializzato sul chimico-farmaceutico e alimentare, cruciale per Roma e per il Lazio. E’ l’allarme lanciato dal Presidente di Unindustria Aprilia Pierpaolo Pontecorvo, intervenuto in audizione alla VII Commissione in Consiglio regionale del Lazio, alla Pisana.

Il Vincolo posto dal Ministero dei Beni Culturali vorrebbe tutelare il paesaggio della campagna romana, luoghi dove per esempio Pier Paolo Pasolini ha girato il film ‘Uccellacci uccellini’, ma rischia di far scappare le tante e importanti imprese presenti nell’area di Pomezia, da Fiorucci a Johnson & Johnson e Procter&Gamble solo per citarne alcune.

La seconda zona industriale del Lazio diventerebbe meno appetibile per gli investitori perché il vincolo paesaggistico – sottolineano gli industriali – impedisce lo sviluppo del Polo logistico intermodale.

Pomezia, infatti, è uno dei 15 interporti italiani riconosciuti come core nell’ambito delle rete europea transnazionale delle infrastrutturale Tent-t, l’unico nel Centro Italia, e ricopre un ruolo centrale nella politica di rilancio del sistema ferroviario nazionale per il trasporto delle merci, oltre a essere un distretto produttivo fondamentale per il Lazio.

Unindustria Aprilia chiede quindi alla Regione Lazio di unirsi alla ‘battaglia’ che già il Comune di Pomezia sta portando avanti con un ricorso al Tar.

Per Unindustria si tratta di lasciare fuori un’area, industriale, di 150 ettari su 2mila sottoposti a vincolo.

Exit mobile version