Il turismo in Ciociaria cresce. Lo certificano i dati della Camera di Commercio di Frosinone alla fine del primo semestre del 2017. Al 30 giugno dell’anno scorso il saldo delle imprese attive, infatti, era pari a 3463 unità.  + 0,9% su fine 2016.

Il comparto è stato il secondo per crescita nel semestre, preceduto soltanto da quello agricolo che ha fatto registrare un  + 1,1%.

Una crescita in linea con le performance dell’Italia che, secondo le recenti rilevazioni di Eurostat, si trova in terza posizione in Europa con 424 milioni di notti trascorse presso le strutture turistiche. Un dato che supera con il 5,4% quello complessivo europeo che è pari al 5,1%. L’incidenza sul Pil si attesta sul 10% con più di 160 miliardi di euro di contributo.

Snocciolando questi dati il Presidente Federturismo Confindustria, Gianfranco Battisti oggi un convegno organizzato al Senato in collaborazione con l’Osservatorio parlamentare sul turismo e con Competere,  avverte : “A fronte di questi numeri, tuttavia, il turismo non è ancora considerato  un vero settore industriale, come negli altri Paesi competitor, che in quanto tale richiede una struttura di governo dedicata, sia essa un ministero con competenza diretta dotato di portafoglio o una direzione generale del ministero per lo Sviluppo Economico“.

Un monito rivolto a tutte le forze politiche quello di Battisti che, sempre durante il convegno, ha esposto il suo documento programmatico che, in sostanza, può essere riassunto in questi punti:

  • Riconoscere il turismo come un settore industriale strategico
  • Ridefinire il sistema di competenze tra Stato e Regioni
  • Puntare su investimenti e innovazione, sostenibilità, riduzione delle barriere burocratiche, accessibilità, digitalizzazione e formazione

Su questi concetti, quindi, si basa la visione per il futuro dell’industria turistica italiana secondo Federturismo Confindustria.

La promozione del nostro Paese, – ha proseguito il presidente Battisti –  e la visione di un’Italia nuovamente competitiva nel mercato del turismo, sottolinea, richiede necessariamente un modello di promozione unitario del brand Italia e dei suoi prodotti turistici. Per questo – evidenzia – è diventato imprescindibile rafforzare il ruolo strategico dell’Enit, per il quale chiediamo una vera riforma strutturale in grado di garantirne efficienza e coordinamento con il settore privato nelle scelte strategiche. E’ giunto, infatti, il momento di fare scelte innovative puntando sulla digitalizzazione dell’offerta turistica, perché solo investendo nello sviluppo delle competenze e degli strumenti di marketing digitale si può mantenere alto il livello di competitività. Per un settore come il turismo, in competizione globale, è fondamentale la velocità di reazione da parte di tutti gli attori”.

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