Studi pagati e posto di lavoro garantito: la crisi si combatte così. Il piano è della Camera di Commercio di Frosinone e punta a combattere la crisi generazionale che sta colpendo il settore dell’autotrasporto. Sempre meno giovani vogliono mettersi al volante di un camion o di un bus, quasi nessuno intende fare l’Estero: le linee internazionali che prevedono lunghe trasferte.

È uno dei problemi sui quali la categoria sarà chiamata a confrontarsi nel mese di settembre al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di categoria. A quel tavolo parteciperà il presidente dell’ente camerale Marcello Pigliacelli nella veste di capo delegazione della Anita, la principale associazione di categoria (leggi qui La sfida per Marcello: guiderà la delegazione per rifare il Contratto).

Se si farà in tempo, a quel Tavolo verrà presentata l’iniziativa che Frosinone sta mettendo a punto. Prevede di creare tra i 20 ed i 30 nuovi posti di lavoro, aperti per la prima volta non soltanto ai giovani ma anche ai lavoratori dell’Area di Crisi complessa che hanno perso il posto con la chiusura di Vdc o di altre fabbriche nell’indotto oppure altre realtà industriali.

L’Ente Camerale pagherà gli studi per acquisire la patente da autista professionista, fino al massimo livello: il CQC cioè la Carta di qualificazione dei conducenti. E garantirà il collocamento in una delle imprese del settore autotrasporto: camion, tir o bus. Con il contratto nazionale di categoria italiano. L’operazione potrebbe avvenire in collaborazione con l’agenzia di lavoro di Unindustria.

Il problema del ricambio generazionale nell’autotrasporto sta colpendo tutte le province italiane. Frosinone in modo particolare perché è stata a lungo la prima in Italia per numero di addetti.

La rivista Uomini e Trasporti in occasione della fiera mondiale Transpotec 2019 ha illustrato i risultati di una ricerca condotta sui numeri ufficiali del Ministero dei Trasporti. In base al numero delle patenti e delle Carte di qualificazione dei conducenti (il certificato CQC) emerge che due autisti su tre hanno un’età superiore a 45 anni.

Il collasso del settore è dietro l’angolo. In Italia, riferisce il sito specializzato Trasporto Europa sono state conseguite 1,17 milioni di Cqc nel trasporto di merci o di persone. Il 63,4% dei titolari di Cqc ha un’età compresa tra 45 e 65 anni. Quasi la metà delle patenti sono in tasca ad ultra cinquantenni (45,8%), mentre i titolari sotto i quarant’anni sono meno si un quinto (18,1%).

Spostando la ricerca sui titolari di patenti superiori, emerge una situazione ancora più preoccupante. In Italia l’hanno conseguita 1,2 milioni di persone e la grande maggioranza (60%) ha più di cinquant’anni, mentre solo l’1,9% ha un’età compresa tra 18 e 29 anni. 

Al Transpotec il presidente dell’Unrae Franco Fenoglio ha detto che nei prossimi anni serviranno almeno 20mila autisti di camion, ma anche 5.000 meccanici nelle officine specializzate in veicoli industriali.

Frosinone vuole iniziare a formarli subito invece di dover pescare sui mercati esteri.

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