Sono Giorgio Colaiacovo ed ho 39 anni. Ho iniziato presto a lavorare nell’azienda della mia famiglia, la Concessionaria Fiat JOLLY AUTO, cominciando dalla gavetta e ricoprendo piano piano diversi ruoli in ogni settore: officina, magazzino ricambi, marketing, vendita ed amministrazione… Diciamo che ho fatto il “Jolly” in rispetto del nome “Jolly Auto” ed in ogni settore ho dovuto imparare e cercare di migliorare i diversi aspetti operativi. Adesso che la nostra azienda si è ingrandita notevolmente, con l’apertura di nuove sedi anche su Frosinone e l’acquisizione di nuovi marchi nazionali (Lancia e Alfa Romeo) ed esteri (Land Rover e Toyota), mi occupo di tutta la gestione del gruppo, relazionandomi con i vari responsabili di fiducia.

Quale è il tuo background?

(RIDE) sono ancora giovane! Il mio passato è ancora breve e lo riassumo subito. Mi sono diplomato presso il liceo scientifico di Sora, all’università mi sono iscritto alla facoltà di giurisprudenza, ma ho interrotto gli studi per affiancare mio padre nella Concessionaria.

Quali sono state le più grandi difficoltà che hai dovuto affrontare?

Ce ne sono state tante ed una in particolare: la difficoltà di portare cambiamenti all’interno dell’azienda. Mi spiego meglio: lavorare in un’azienda, anche se “familiare”, con tante nuove idee e proposte, e scontrarsi con una realtà solidamente strutturata non è stato affatto semplice, anzi ogni innovazione è stata una vera e propria conquista. Alcuni progetti come il sito web, con vendita on-line del prodotto usato e servizi aggiuntivi come il noleggio a lungo e breve termine e l’istituzione di un operatore addetto al marketing ed alla soddisfazione del cliente, non sono stati facili da realizzare, ma ora sono strutturali alla JOLLY AUTO.

Potessi tornare indietro cosa faresti diversamente?

Potendo tornare indietro, nell’ambito privato sicuramente porterei a termine gli studi universitari e approfondirei la conoscenza delle lingue. Mi piace molto viaggiare e quando il lavoro me lo concede parto per piccoli week end all’estero, dove amo scoprire nuove realtà e relazionarmi con la gente del posto. Nell’ambito aziendale di sbagli sicuramente ne ho fatti, ma “chi lavora di errori ne commette”. Rivedrei alcune scelte aziendali sul personale e su alcuni punti vendita che non hanno reso quanto preventivato, ma questo, si sa, è il famoso rischio di impresa!

Quale credi sia l’attitudine che ti ha permesso di raggiungere i migliori risultati?

Io ritengo sia l’entusiasmo, che metto in tutto quello che faccio. Entusiasmo inteso come voglia di provare, di migliorare, di modernizzare: è l’ingrediente che mi spinge a misurarmi ogni giorno con le difficoltà legate al mio lavoro. Poi sicuramente l’intelligenza ed il carattere formano un buon imprenditore, insieme ad una buona dose di fortuna… ed io mi ritengo fortunato in quanto ho un’ottima squadra che lavora in Concessionaria, dai venditori, ai meccanici, ai magazzinieri, agli amministrativi: i migliori risultati li ho ottenuti anche grazie al loro contributo.

Cosa ti motiva, cosa è per te il successo?

Sicuramente i risultati, ma non parlo solo di risultati economici. Non nascondo che veder salire i fatturati dell’azienda e le vendite delle auto dei nostri marchi, quando c’è una concorrenza spietata da parte dei maggiori competitors in questo momento di crisi enorme, dà sicuramente una certa soddisfazione. Tuttavia non dimentico mai che, purtroppo, in questo periodo molte aziende come la nostra o di altri settori hanno dovuto chiudere o sono in forte difficoltà. Un’altra grande soddisfazione che mi dà le giuste motivazioni per cercare di fare sempre meglio è vedere che la JOLLY AUTO gode nella provincia di fiducia e apprezzamento sempre crescenti. Ogni giorno leggo i commenti che i nostri clienti rilasciano dopo aver acquistato una vettura o dopo averla ritirata in officina, e quando riscontro che la nostra professionalità viene premiata dal cliente con un bel 10, provo per l’appunto grande soddisfazione.

Come si batte la crisi?

Non ho ricette al riguardo, non saprei indicare soluzioni, ma sicuramente sono molto preoccupato. Ritengo che a livello nazionale un regime di austerity e di rigore e tasse non ci aiuti: credo invece che il nostro governo debba realizzare un piano di finanziamenti alle piccole e medie imprese, incentivi a chi assume e a chi voglia venire a produrre qui in Italia. Deve ripartire il sistema produttivo, con una politica di riforme economiche. Può essere utile studiare come gli altri paesi affrontano la crisi e confrontarsi con quei modelli.

Quali insegnamenti ti ha dato la vita?

Il rispetto delle persone e delle loro idee, la forza di gestire momenti e situazioni difficili, la caparbietà nel cercare di perseguire determinati obiettivi.

Cosa consiglieresti ai giovani di oggi?

I giovani di oggi li vedo molto rassegnati, forse troppo rassegnati. Li invito a non demoralizzarsi, anzi a credere in se stessi, e a non mollare mai. Steve Jobs diceva “STAY HUNGRY STAY FOOLISH!”: “SIATE AFFAMATI SIATE FOLLI!”

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