Gli ottimisti vedono 72 posti di lavoro salvati, seppure con il salario ridotto. I pessimisti vedono il pallone calciato in tribuna in attesa che il tempo scorra e qualcosa in campo cambi. La sostanza dei fatti è che non verranno tagliati i 50 posti di lavoro che la Valeo aveva messo in discussione nel suo stabilimento di Ferentino. Lo hanno annunciato oggi i sindacati dopo l’accordo trovato in Regione Lazio.

Non è un accordo che disegna un futuro per lo storico impianto di componentistica per automotive. Non traccia una rotta che ricollochi lo stabilimento su un nuovo segmento di produzione. L’intesa raggiunta in Regione si basa sugli ammortizzatori sociali, con i quali prendere tempo e tenere aperta la fabbrica. Al netto dei grandi sistemi, ai sindacati ed ai lavoratori va più che bene.

Dipende dai volumi

Valeo

C’è un passaggio nell’accordo, che tiene aperta la speranza. I Contratti di Solidarietà saranno stipulati dal 2 gennaio 2022 fino al 31 luglio, con impegno da parte di azienda di verificare mensilmente cone i sindacati interni l’andamento dei volumi di produzione.

Il nocciolo è quello: come andrà la produzione di auto a Cassino Plant e negli altri stabilimenti automobilistici per i quali Valeo di Ferentino realizza componenti per motori, in particolare radiatori e materiali per il riscaldamento delle auto.

La Valeo fino ad alcuni anni fa  contava 800 addetti. Poi ha vissuto una lenta ed inesorabile crisi legata alla trasformazione del comparto. Per questo, la società alcune settimane fa aveva aperto la procedura di licenziamento collettivo per 50 dei 72 addetti superstiti a Ferentino.

La trattativa

Un annuncio che aveva subito scatenato la reazione di operai, sindacati ed istituzioni territoriali. Si era arrivati ad un primo incontro in Unindustria nel corso del quale la proprietà aveva aperto alla possibilità di evitare licenziamenti attraverso l’apertura di un tavolo regionale. In pratica: forme di sostegno ai lavoratori tramite gli ammortizzatori sociali.

È proprio questo il nocciolo del problema: si tira a campare. È Regione Lazio a tirare fuori la soluzione, non Valeo con in piano che dia una prospettiva ai lavoratori: attraverso una riconversione, un cambio di produzione, un riposizionamento o altro.

In pratica, così si sposta la data della fine al 31 luglio prossimo. Confidando in una non meglio precisata ripresa del mercato.

Nell’accordo si é programmato che nel mese di giugno ci sia una verifica tra organizzazioni sindacali, azienda e Regione . Per valutare situazione e prospettive per il futuro.

Senza un progetto, resta solo la speranza. Troppo poco.

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