Quale è il tuo background?

Dopo gli studi liceali ed universitari ho avuto un’esperienza all’estero: precisamente a Londra. Penso sia stata un’esperienza molto importante per la mia crescita professionale e personale, che al giorno d’oggi consiglierei a chiunque di farla. Non importa il Paese, l’importante è venire a contatto con realtà diverse.

Quali sono state le più grandi difficoltà che hai dovuto affrontare?

Sicuramente entrare in Azienda. Mi spiego, andare a rompere degli schemi e procedure ormai consolidate, che a mio avviso incominciavano ad essere obsolete. Non è stato facile in primis riuscire ad integrarsi in un ambiente già formato e poi cercare di introdurre idee innovative.

Potessi tornare indietro cosa faresti diversamente?

Uno dei miei più grossi rimpianti è il non aver proseguito la mia esperienza londinese, che dal punto di vista professionale avrebbe potuto consentirmi una crescita sia personale che professionale.

Quale credi sia l’attitudine che ti ha permesso di raggiungere i migliori risultati?

Questo potrebbe essere considerato un po’ un auto elogio, e siccome agli elogi preferisco più le auto critiche, preferirei mi giudicassero gli altri per ciò che di buono potrei aver fatto.

Cosa ti motiva?

Il senso di responsabilità che mio padre e la mia famiglia mi hanno trasmesso, e forse la speranza di poter cambiare qualcosa in un paese che sicuramente non è il massimo dal punto di vista motivazionale.

Cos’è per te il successo?

Il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ma ritengo non bisogna fermarsi: una volta raggiunto un risultato, bisogna fissare nuovi obiettivi, senza fermarsi mai.

Come si batte la crisi?

Innovandosi, stando al passo con i tempi e preparandosi ai vari cambiamenti a cui si è soggetti.

Quali insegnamenti ti ha dato la vita?

Che a lungo andare i veri principi come l’onestà, l’educazione e il rispetto per gli altri ti portano a raggiungere ciò che ti sei prefissato. L’importante è crederci e non mollare mai.

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