I numeri hanno la testa dura. Nei giorni scorsi Unioncamere ha detto che il Lazio è la regione più dinamica in Italia. Al suo interno la prima provincia dopo Roma è quella di Frosinone. (leggi qui Unioncamere, Lazio più dinamico d’Italia e Frosinone prima provincia).Ma la gente non percepisce questo dato. Perché è rimasta ad una visione del mondo degli Anni ’70.

Cosa significano quei numeri di Unioncamere? Rappresentano un’opportunità? E come va colta? Cosa bisogna fare oggi se si ha una buona idea imprenditoriale: quali sono i canali attraverso i quali arrivare ad un finanziamento pubblico? Enzo Altobelli è il Ceo di Profima, società specializzata in questo settore.

Alessioporcu.it – I dati Unioncamere dicono che aumentano le Partite Iva, il Lazio è la regione più dinamica in Italia: stiamo scoprendo l’auto imprenditorialità? 

Enzo Altobelli – A seguito delle Raccomandazioni Europee, un emendamento approvato dal Governo ha equiparato le libere professioni alle imprese.

Pertanto, sulla base di questa decisione, i professionisti possono ora accedere, indipendentemente dalla forma giuridica, ai fondi strutturali europei 2014-2020.

La Commissione Europea ha inoltre adottato un piano di azione europeo per le libere professioni che consiste in un piano di rilancio e sostegno all’autoimprenditorialità, un piano di azione chiamato “imprenditorialità 2020” che ha come obiettivo quello di estendere ai professionisti i benefici già riconosciuti alle Pmi e microimprese come ad esempio l’accesso facilitato al mercato, al credito con finanziamenti ad hoc, ai contributi a fondo perduto e ai progetti promossi dall’Europa.

Di fatti, la Regione Lazio per favorire l’occupazione, aveva stanziato nell’anno 2018, 31,5 milioni di euro (ad oggi fondi esauriti) a microimprese e a liberi professionisti che si trovavano in situazioni di difficoltà di accesso al credito bancario attraverso uno strumento a sostegno del microcredito e della microfinanza.

Chi ha una buona idea spesso lamenta il fatto che non ci siano finanziamenti con cui sostenerla e farla diventare azienda. Voi vi occupate di piani industriali e reperimento di risorse, specialmente pubbliche: i soldi ci sono o no?

Profima è tra le prime quattro società di consulenza per lo sviluppo e per il reperimento di strumenti finanziari a fondo perduto ed agevolati a livello nazionale. Nasce per affiancare le piccole e medie imprese e pubbliche amministrazioni nel loro sviluppo e nella loro crescita mediante scelte strategiche necessarie allo sviluppo del business ottimizzando gli investimenti e utilizzando strumenti come la Finanza Agevolata, l’Europrogettazione, il Private Equity.

Profima, inoltre, assiste e sviluppa, in collaborazione con l’imprenditore, un piano industriale aziendale che contempla sia l’analisi dei dati pregressi, che la prevedibile evoluzione di quelli futuri. Tale documento riguarda il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, in particolare: produzione, commerciale, personale, amministrazione e finanza oltre che l’analisi del mercato in cui opera l’azienda. 

 Ma l’Italia è storicamente conosciuta come un Paese che non brilla per efficienza nell’assorbimento dei fondi comunitari. L’incapacità nel rendicontare le spese sostenute, l’inefficienza della pubblica amministrazione, la lentezza delle decisioni politiche e anche casi di frodi accertati dalla magistratura sono stati spesso la causa della cattiva gestione delle risorse stanziate.

Dopo la Polonia (105 miliardi), l’Italia è il secondo maggiore beneficiario dei cinque fondi strutturali. Per il periodo 2014-2020, al nostro Paese sono destinati complessivamente 76,1 miliardi.

In Italia le risorse impegnate per progetti già selezionati sono cresciute di circa 10 mld, uno degli aumenti più alti in Ue. Tuttavia l’Italia si colloca al 24° posto su 28 per livello di spesa certificata, con una spesa pari al 9,3%, contro una media europea del 14,4%. 

Questo indica come l’Italia, nonostante riceva risorse cospique dall’Unione Europea, non è in grado di spendere.

Elaborazione Ance su dati Commissione europea

A livello regionale, i livelli di spesa complessivi risultano superiori al Centro-nord rispetto al Sud: 15,4% contro 6,3%. In prima posizione, figura l’EmiliaRomagna con circa il 26% di risorse spese ed in ultima posizione la Sicilia con solo l’1% di risorse spese.

Elaborazione Ance su dati Commissione europea

Pertanto, le risorse disponibili ci sono. Basta affincarsi di esperti nel settore al fine di concretizzare un’idea progettuale con l’ausilio di fondi pubblici.

Cosa viene finanziato oggi?

L’Unione Europea, gli Enti nazionali, le Regione e le Camere di Commercio supportano in vario modo le imprese, in particolare quelle di piccola e media dimensione (PMI).

Le forme di sostegno possono essere molto diverse, dal contributo a fondo perduto alla compartecipazione ai costi per la realizzazione di un progetto, al supporto indiretto attraverso prestiti, fondi di garanzia e altri strumenti per favorire l’accesso al credito.

Con il settennato, 2014-2020, si intende sostenere e sviluppare progetti che rispecchiano questi obiettivi:

  • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
  • Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime
  • Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura
  • Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
  • Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
  • Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse
  • Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
  • Promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori
  • Promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione
  • Investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente
  • Rafforzare la capacità delle amministrazioni pubbliche e degli stakeholders e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente, Assistenza tecnica 
Qual è la strategia: lo Stato e la Regione finanziano per stimolarci in una direzione precisa o tutto è lasciato al caso?

Ad oggi nulla è lasciato al caso. Gli Enti nazionali e regionali hanno obiettivi ben precisi. Tutte le opportunità e i finanziamenti agevolati intendono sviluppare il tessuto imprenditoriale, incrementando la competitività delle imprese, sostenere gli investimenti al fine di incrementare l’occupazione (tasto dolente per la nostra Nazione).

I contributi messi a disposizione delle imprese hanno lo scopo di sviluppare collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e, in particolare gli investimenti nello sviluppo di prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l’innovazione sociale, l’ecoinnovazione, le applicazioni nei servizi pubblici, lo stimolo nella creazione di reti e di cluster, nonché sostenere la ricerca tecnologica e applicata. 

Il tutto al fine di accompagnare le imprese verso la quarta rivoluzione industriale  e diventare sempre più innovative, competitive e tecnologicamente all’avanguardia. 

Quanto conta la qualità?

È importante che un progetto venga non solo redatto e presentato all’ente di riferimento in maniera corretta e venga approvato, ma le fasi più impegnative riguardano il coordinamento e la rendicontazione dei costi.

Uno dei casi di non poca importanza per cui i contributi europei e regionali non vengono utilizzati è la mancanza di capacità nel coordinare e rendicontare le spese. Basti pensare che nel settennato precedente, 2007-2013, l’Italia non ha utilizzato oltre 5Mld di euro messi a disposizione delle imprese per realizzare progetti imprenditoriali. 

La qualità e la mancanza di errori nella stesura e nel raggiungimento dell’erogazione dei contributi è molto importante, perché permette all’imprenditore di realizzare il proprio progetto.

Pertanto, trattandosi di un mondo composto da progettualità complesse, è sempre utile avvalersi di professionalità esterne esperte, al fine di analizzare dettagliatamente lo stato del progetto, la qualità del suo processo di gestione, le opportunità di miglioramento, per realizzare concretamente l’intero iter progettuale.

C’è qualità in provincia di Frosinone? Chi non trova un lavoro non ha l’adeguata preparazione?

Verifico spesso, in provincia, ma anche in tutta Italia, una lontananza tra la domanda di skill ricercate dalle aziende e l’offerta di preparazione dei giovani. Oggi si cercano e si cercheranno sempre di più figure professionali che 10 anni fa non esistevano. I giovani devono pensare che il loro titolo di Studio non è il completamento di un percorso bensì l’inizio; devono sapere che c’è bisogno di uno studio e formazione continua per aggiornare sempre di più le competenze e conoscenze alle richieste del mercato del lavoro.

Il reddito di cittadinanza stimolerà il lavoro sul nostro territorio?

Oddio, domanda che prevede una risposta che potrà essere letta con i filtri della politica. Sicuramente non ho ancora capito come potranno fare i centri per l’impiego a trovare tutto questa occupazione visto il loro stato inefficiente, noi non abbiamo mai trovato nessuna figura tramite questo canale. Spero vivamente che possa essere usato per incentivare le persone a darsi da fare ma la vedo difficile.

I provvedimenti adottati dal Governo stimoleranno la crescita?

Tutti i provvedimenti dei Governi dovrebbero puntare a questo, ma quando vedo che i fondi per gli investimenti al Sud sono stati cancellati, quando leggo che i fondi per incentivare la Ricerca e Sviluppo nelle aziende sono stati dimezzati, un po’ di dubbi sul fatto che la legge di stabilità produrrà crescita mi vengono.

Cosa consiglia a chi ha una buona idea imprenditoriale?

In primis bisogna redigere subito un Business Plan per verificare se la Sua idea sia sostenibile sul mercato, cioè possa avere mercato e quindi valore. Fatto questo bisogna attivare tutte le azioni necessarie per dare corpo all’idea indicate nel Business Plan. Ma quello che conta di più è la tenacia la voglia di raggiungere il risultato e di creare qualcosa di importante per Se e per gli altri.

Noi siamo di supporto a tutte le persone che vogliono aprire una Start Up tramite la nostra Business Unit – Profima Innovation Hub – con strumenti funzionali alla loro crescita. Per creare Pil e generare valore bisogna avere territori funzionali e di supporto alla gemmazione di start up che potranno dare una mano alla creazione di posti di lavoro.

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