L’obiettivo del Presidente di Unindustria Frosinone, Giovanni Turriziani, è ambizioso ma non impossibile. Del resto, abbiamo ottimi esempi dentro casa, sebbene in ambiti profondamente diversi ma ugualmente competitivi, che ci autorizzano ad aspirare al massimo.

Il Frosinone Calcio, tanto per citare il più celebre a livello popolare, ha già dimostrato a tutti che “Impossible is Nothing”. Ovvero, che i massimi livelli sono raggiungibili quando si pensa, si progetta e si lavora in modo serio e lungimirante, come ha fatto la società guidata dal patron Stirpe.

I dati di Unioncamere-Infocamere

Trasponendo il concetto dall’ambito sportivo a quello industriale, cambia la forma ma non la sostanza. Traduzione: la nostra provincia vivrebbe certamente una nuova era di sviluppo e crescita, se solo si potesse lavorare nelle condizioni migliori. Meno burocrazia, più dinamicità: questo il mix che potrebbe far esplodere un territorio che resta vivo nonostante gli innumerevoli problemi che deve affrontare quotidianamente.

Ad avvalorare tale tesi, ci sono i recenti dati diffusi da Unioncamere-Infocamere. Con riferimento alle imprese “scaleup”, la Provincia di Frosinone si piazza al 20° posto insieme a realtà come Ancona, Genova e Monza. In altre parole, nel nostro territorio ci sono tante startup che “sono diventate grandi”. Ovvero, hanno trovato una propria strada secondo un efficiente business model scalabile, e sono cresciute diventando per l’appunto scaleup. I parametri utilizzati per certificare tale trend sono: crescita del fatturato e del numero di occupati pari almeno al 20%.

La crisi del mattone

Le notizie, tuttavia, non sono solo positive, poiché, se le imprese innovative viaggiano con il vento in poppa, lo stesso non si può dire del comparto edile. In questo settore, difatti, Frosinone ha perso quasi il 29% dei posti di lavoro dal 2010, passando da 23.600 di sette anni fa ai 16.800 del 2016.

Bisogna però sottolineare che, nonostante tutto, la nostra provincia ha tenuto meglio rispetto a realtà come Viterbo e Rieti, dove gli occupati nell’edilizia sono addirittura dimezzati. Meglio anche rispetto a Roma, che ha fatto registrare un -31%. L’unica che ci precede è Latina, la provincia che meglio di tutte è riuscita a contenere la crisi del mattone, fermandosi a un -12% di occupati.

Edilizia giù ma non troppo: quindi?

L’interpretazione complessiva di questi dati numerici, non può far altro che alimentare le speranze di una provincia che resta quella meglio collegata con Roma, grazie all’asse autostradale.

Come tornare dunque a correre, nel caso dell’edilizia, o correre di più, per quel che riguarda le nostre lanciatissime scaleup? La ricetta di Unindustria è semplice e incisiva: più investimenti nei settori strategici e meno ostacoli di carattere amministrativo per autorizzazioni e quant’altro.

Exit mobile version