«La nostra priorità è la messa in sicurezza degli stabilimenti e dell’occupazione se ci saranno piani che porteranno verso l’uscita delle motorizzazioni diesel, questi devono essere accompagnati da piani che riqualifichino le produzioni assegnando nuove motorizzazioni e nuove attività per salvaguardare occupazione e stabilimenti» prende così posizione il segretario nazionale della Fim – Cisl, Ferdinando Uliano in merito ad un’eventuale uscita dal diesel del gruppo Fca.

FIM, A NOI NON RISULTA

«Non abbiano avuto riscontri -commenta il sindacalista- sulle indiscrezioni giornalistiche del Financial Times della decisione di una ‘exit strategy’ dai motori diesel dal 2022».

Fca non conferma ma nemmeno smentisce. Tutte le risposte sulla questione vengono rinviate da Fca al primo di giugno 2018, giorno della presentazione del piano industriale.

Attualmente sono due gli stabilimenti Fca in Italia dedicati alle motorizzazioni Diesel, Fca VM Motori e Fca Pratola Serra (AV). Complessivamente occupano circa 3.000 lavoratori e la produzione di motori diesel nel 2017 ha raggiunto la quota di circa 461.000 motori.

PRATOLA SERRA +23%

In Fca Pratola Serra rispetto al 2015, rileva Uliano, “la situazione produttiva ha riscontrato una crescita del 23%, questo ha consentito di chiudere il Contratto di Solidarietà, ma non di azzerare la Cassa Integrazione Ordinaria di circa una settimana al mese. La previsione per il 2018 è di un ulteriormente aumento dei volumi rispetto al 2017».

In Fca VM Cento nel 2017 si sono prodotti circa il 56% in meno di motori rispetto al 2015. Nel 2017 l’utilizzo del Contratto di Solidarietà è terminato e si sono stabilizzati circa 100 lavoratori a termine.

La previsione per il 2018 è di una ripresa tanto che non si è più ricorso all’utilizzo del Contratto di Solidarietà, in particolare per le forniture collegate al Ram 1500 considerato un veicolo commerciale.

Anche se le immatricolazioni diesel in Europa nel 2017, rileva Uliano, «sono ancora pari al 43,8% la tendenza nei prossimi anni è di una riduzione della quota di mercato. La presentazione del piano industriale rappresenta per noi un appuntamento importante anche per comprendere i progetti che Fca metterà in campo sulle motorizzazioni nei prossimi anni e su come coniugarli con i nostri obiettivi di messa in sicurezza degli stabilimenti e dell’occupazione oggi dedicati alle produzioni diesel».

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