Faroni: «Chiudete subito le case di riposo non in regola»

«Le case di riposo lager vanno chiuse oggi, non domani. Il problema non si può ripresentare solo quando tornano alla ribalta della cronaca vicende drammatiche come quella che si è verificata a Latina, dove una donna anziana veniva picchiata e insultata». È’ il monito della presidente dell’Aiop Lazio (Associazione Ospedalità Privata), Jessica Faroni.

 

Il presidente è indignata: «Fatti simili, in un Paese civile come il nostro non dovrebbero mai accadere. E’ necessario prevenire tutto ciò con controlli accurati delle strutture al momento della richiesta delle autorizzazioni e nel corso dell’attività. La Regione Lazio e le autorità che in più occasioni hanno assicurato il loro impegno, devono fare chiarezza e agire con fermezza sui centri abusivi».

 

La preoccupazione del presidente Jessica Faroni  è che si crei l’associazione case di riposo private – sfruttamento. Quando, invece, ci sono molte realtà di eccellenza.

 

Il problema contro il quale la presidente dell’Aiop punta il dito è la mancanza di norme che stabiliscano standard di qualità rigorosi. «Il presidente Zingaretti aveva promesso una legge che indicasse norme chiare per le case di riposo. È il momento che dalle parole si arrivi ai fatti, non si può più aspettare».

 

Le case di riposo spesso vengono indicate sui titoli dei giornali come ‘cliniche’. In realtà – spiega Jessica Faroni «sono comunità alloggio e case famiglia che sfuggono al controllo, alle leggi, spesso non molto chiare, a regolamenti che stabiliscono chi dovrebbe essere ricoverato in base alle condizioni fisiche e quale personale dovrebbe essere presente».

Aiop sta chiedendo da tempo alla Regione di fare chiarezza sulla differenza tra case di riposo e Rsa, Residenze Sanitarie Assistenziali. Che a differenza delle prime sono delle vere e proprie cliniche dove gli anziani malati vengono ricoverati anche per lunghi periodi e assistiti per la patologia che presentano.

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