Il suo è un mestiere nel quale molti bussano e pochi riescono ad entrare. Trova i soldi con i quali finanziare i sogni degli altri. Enzo Altobelli ha 42 anni, è ingegnere con un master universitario in Management delle Imprese.

Imprenditore e fondatore di diverse società, oggi founder e CEO di Profima Srl società tra le quattro più importanti in Italia nel campo del reperimento di risorse finanziarie a fondo perduto ed agevolato.

La sua società esamina i progetti, aiuta a metterli a punto, li calibra nel modo più ottimale. E poi cerca i fondi con cui sostenerla tra quelli messi a disposizione dall’Europa, dallo Stato, dalle Regioni e dalle Camere di Commercio.

Fautore di progetti editoriali, c’è lui dietro all’operazione che ha portato alla definizione degli assetti del mensile a tiratura nazionale ‘O Magazine. È ispiratore di un ecosistema dell’innovazione mediante Profima Innovatione Hub.

 

The Startupper) Di cosa si occupa un cacciatore di risorse, come Profima ?

Altobelli) Quella della Profima è un’attività complessa , ma con precise connotazioni. Intanto il nostro obiettivo è  quello di dare alle aziende che ci danno fiducia la possibilità di crescere,  di guardare avanti con ottimismo  e di raggiungere obiettivi ambiziosi. Noi le assistiamo,  individuando  i  progetti possibili da sostenere, cioè quelli maggiormente in linea con le  loro specificità.

Poi ci occupiamo di reperire fondi statali, ossia quelli che provengono dall’Unione Europea, dallo Stato, dalle Regioni e dalle Camere di Commercio,  proprio per sostenere questi progetti. Progetti che devono essere naturalmente ecosostenibili e conformi agli indirizzi europei. 

Ma non basta. Tutto ciò  deve essere necessariamente inserito nel più ampio concetto di innovazione aperta che il mercato mette a disposizione. Bisogna perciò  che quella stessa impresa  acceda  a nuove idee, a nuove esperienze.  E qui entrano in gioco le start up , ossia tutte quelle soluzioni organizzative e strategiche che noi, come Profima, possiamo individuare quando siamo chiamati a farlo.

 

Burocrazia, accesso al credito, mercato chiuso… Quali sono le sfide oggi per chi intende avviare una Piccola o Media Impresa e come vincerle?

Le sfide, in un mondo che entra ed esce dalle crisi e che cambia rapidamente, sono diverse. Intanto occorre  vivere il presente senza perdere di vista il futuro, guardando avanti con lungimiranza. 

Prima di tutto, però,  i titolari delle imprese devono conoscere il mercato dove lavorano. Sembra una banalità, ma  ci siamo accorti che spesso  lo ignorano,  presi dalla loro attività che li assorbe   giorno dopo giorno.  In secondo luogo, ed è altrettanto importante, bisogna puntare a dotare l’azienda di tecnologie innovative.

Essenziale una costante ricerca di soluzioni efficienti e nello stesso tempo flessibili per ottimizzare i costi. Eppoi individuare i bandi che danno ampie possibilita’ di crescita. C’è infine  la sfida dell’internazionalizzazione,  forse la maggiore degli ultimi anni.  Quella cioè di riuscire ad ampliare il raggio d’azione dell’impresa  operando anche nei mercati esteri,  inserendosi o rafforzando la presenza  su mercati  strategici.

Una preziosa opportunità per sviluppare il proprio business, per crescere, per  aumentare i ricavi.  Societa’ come la Profima aiutano anche in questa direzione.

 

Chi vuole iniziare oppure ampliare la sua attività, spesso bussa al proprio consulente per chiedere se ci sono finanziamenti disponibili. La risposta è sempre: no. Che tipo di agevolazioni sono disponibili oggi per una Pmi Italiana?

Le fonti della finanza agevolata sono differenti: si va dalla legislazione comunitaria, che mette a disposizione delle imprese, dei professionisti e degli aspiranti imprenditori, risorse attraverso i fondi diretti e indiretti, fino alla legislazione nazionale.

La finanza agevolata, ha come obiettivo, dunque, quello di favorire lo sviluppo del tessuto imprenditoriale nazionale, incrementando la competitività delle imprese esistenti e la nascita di nuove realtà imprenditoriali.

Per perseguire questo ambizioso obiettivo, la finanza agevolata si avvale di strumenti di varia natura: dai finanziamenti agevolati agli sgravi fiscali, dai contributi a fondo perduto alla garanzia del credito, fino agli strumenti di investimento nel capitale di rischio, che possono essere messi a disposizione delle imprese da soggetti diversi e con modalità differenti.

 

Quali sono le più conosciute?

Tra le più conosciute c’è il Credito d’Imposta per attività di R&S, Credito d’Imposta Pubblicità, Credito d’Imposta Formazione 4.0, Credito d’Imposta Beni strumentali regioni del Mezzogiorno;

Da poco è stata pubblicata dal Ministero dello Sviluppo Economico in accordo con Invitalia una nuova agevolazione in favore dei progetti di ricerca e sviluppo promossi nell’ambito delle aree tecnologiche:

  • Fabbrica intelligente
  • Agrifood
  • Scienze della vita

Pertanto, le tipologie di agevolazioni di cui una pmi può avvalersi sono diverse, ed hanno come obiettivo quello di favorire lo sviluppo di nuovi progetti, la realizzazione di nuovi investimenti o l’assunzione di nuovo personale.

 

Puntare sul 4.0 in che misura concreta consenta di abbassare i costi?

L’industria 4.0 , con le sue tecniche, è in grado di ridurre i le spese migliorando la produttività delle imprese. Digitalizzare significa abbassare i costi  del personale. I robot, ad esempio, consentono di svolgere in modo veloce e preciso numerose azioni tagliando i tempi di lavorazione. Insomma andiamo a far fare alle macchine quello che faceva l’uomo. 

Si, perché oggi, e domani sempre di più,  l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale,  possono governare tecnologie complesse  Tutto ciò naturalmente comporta degli  investimenti. Ma qui possono venire in aiuto  le  politiche messe in campo dai singoli Paesi 

Il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo fa parte , ad esempio,  del 4.0.  Ed è materia sulla quale lavora anche  Profima.  E’ necessario però che gli imprenditori siano  aperti ad un cambio di prospettiva. Devono aver ben chiaro che  rendere l’azienda piu’ tecnologica significa renderla piu’ smart. 

ùChe avere a disposizione  dati aggiornati in tempo reale su tutto quello che succede all’interno  e fuori dall’impresa  permette  a quella stessa impresa   di fronteggiare al meglio, ed in maniera rapida,  possibili problemi . L’ Italia, che non dimentichiamolo e’ il secondo Paese manufatturiero in Europa dopo la Germania, ha sempre resistito al cambiamento. L’inversione  di rotta è iniziata, ma deve essere più decisa.

 

In quale direzione sta andando l’economia secondo il vostro punto di osservazione?

L’economia italiana continua ad avere una crescita che non è certo esaltante, sulla quale continua a pesare un debito pubblico che resta elevato.

Occorre certamente un processo di revisione della spesa pubblica, un piano ragionato per le infrastrutture, l’avvio di una riforma fiscale . Un contesto difficile il nostro, dove però la politica non può prescindere dal ruolo delle imprese, che è sia economico che sociale. Intendo dire che  le misure di sostegno alle aziende non sono certe  fini a se stesse. Anzi. Le aziende sono il volano della crescita italiana.

Bisogna pensare a loro pensando  anche all’indotto che ruota intorno alle loro attività.  Aiutare le aziende ad innovarsi ed a crescere significa aiutare il Paese.  Il processo di digitalizzazione è nei fatti. Va solo colto al meglio.

La tecnologia può generare un problema di forza lavoro.  E’ vero, ma solo in parte. Perché se con piu’ automatizzazione le aziende avranno bisogno di meno personale,  alla perdita di alcune figure fara’ seguito l’esigenza di averne di nuove

Le macchine, per quanto intelligenti, avranno sempre bisogno dell’uomo. Fondamentale dunque è, e sarà sempre di più  formare alle nuove professioni che già stanno nascendo.

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