Quattro milioni di euro per aiutare le imprese a nascere e muovere i loro primi passi. I soldi li mette la Regione Lazio.

Lo fa attraverso un bando con cui sostenere le prime fasi di avviamento della creazione di startup innovative (il “pre-seed” appunto) e aiutarle a consolidare la loro idea di business.

Lo scopo è quello di stimolare la nascita di nuove realtà imprenditoriali che si collochino alla frontiera dell’innovazione e che contribuiscano a diffondere sempre di più nel tessuto economico laziale i frutti della ricerca e le più recenti scoperte in ambito tecnologico.

 

Probabilmente in questo momento si sta pensando che, già dal nome, deve essere necessariamente qualcosa di estremamente complesso.

Ma leggendo le schede e gli approfondimenti presenti sul sito di Lazio Innova, si comprende che si tratta di un bando da preparare con la massima cura ma che rappresenta sicuramente un’opportunità interessante.

Si tratta di un’agevolazione concessa sotto forma di contributo a fondo perduto e dedicata alle startup innovative, con una forte focalizzazione soprattutto su quelle startup che derivano da spin-off della Ricerca. Ma in tutti e due i casi, il contributo sarà commisurato agli apporti di capitale dei soci.

 

Cosa significa? Ad esempio, ipotizziamo che un gruppo di amici laureati da poco, decidano di mettere insieme le loro capacità. E che almeno uno di loro provenga dal mondo della ricerca.

Insieme agli altri colleghi, l’amico ricercatore decide di apportare € 20.000 di capitale. Un altro 40% sarà apportato dai soci innovatori: non in denaro ma in tempo lavorativo da dedicare al progetto.

In questo caso, a fronte di un totale di € 60.000 apportati, la Regione concederà altri € 60.000 a copertura di una serie di spese. Quali? Ad esempio: gli investimenti materiali ed immateriali, i costi del personale, le spese di costituzione, e così via.

 

Il contributo massimo concesso per startup da spin-off arriva fino a € 100.000.

Nel caso di startup innovative in via di costituzione, invece, il contributo massimo concesso dal bando arriva a € 40.000, ma solo in presenza di investitori terzi ed indipendenti, come investitori professionali, business angels, soggetti identificati tramite equity crowdfunding.

 

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