No al fallimento. Il Tribunale Fallimentare di Frosinone ha rigettato l’istanza che avrebbe decretato la fine per l’Acqua e Terme di Fiuggi. È la società interamente controllata dal Comune e che ha in gestione la celebre oligominerale, gli stabilimenti per il suo imbottigliamento, le terme cittadine.

L’istanza è di fallimento teneva bloccati tutti i piani di rilancio e sviluppo. Primo tra tutti il progetto di conduzione dei suoi asset: in pratica, l’affidamento dei vari rami d’azienda a gestori qualificati. Proprio l’incognita del fallimento aveva contribuito a tenere lontani possibili operatori interessati. Infatti, nei mesi scorsi il commissario Francesco Tarricone aveva pubblicato un bando per registrare eventuali manifestazioni d’interesse. E nessuno aveva risposto per l’asset delle terme.

Diverso e più appetibile il discorso dell’acqua. Proprio per questo il sindaco Alioska Baccarini, appena avuta notizia del rigetto ha convocato per domani il Consiglio d’Amministrazione, il pool di avvocati, commercialisti e consulenti che si stanno occupando della società.

«Insieme esamineremo le le motivazioni del provvedimento. Ma già da questo momento è chiaro che riparte il piano di individuazione del partner privato, come imposto dalla legge», spiega il sindaco.

Un passaggio è fondamentale: si cerca un partner. Perché l’input del socio unico è «Non si dismette, non vendiamo. Cerchiamo operatori adeguati e di sicura affidabilità per affidargli la gestione». Il segnale al CdA è stato chiaro: «lavorare per rivalorizzare l’azienda per affidarne la gestione ad un prezzo congruo rispetto al brand».

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